Calcio – Serie A – Quattordicesima giornata

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Calcio – Serie A – Quattordicesima giornata

La tre giorni europea ci ha lasciato ancora una volta molto interdetti sul valore effettivo del nostro massimo campionato. Se si escludono Juventus e Roma, che non a caso sono le prime due in classifica, le altre squadre italiane presenti escono con molti più dubbi che certezze dalla giornata di coppe. Queste due settimane imporranno un vero tour de force alla serie A con partite spalmate dal venerdì al lunedì per le esigenze delle varie società. Oggi si inizia alle 18 e si finirà lunedì sera con due posticipi che riguarderanno Napoli e Inter; quindi solo nella tarda serata avremo il definitivo quadro della classifica.
La settimana scorsa avevamo fatto notare come la partita più attesa era sicuramente il derby di Milano, ma la partita più importante per la classifica era la sfida che opponeva i giallorossi all’Atalanta. I giallorossi dopo un buon primo tempo chiuso meritatamente in vantaggio, sono stati travolti dai bergamaschi più nel gioco che nel risultato, infatti il 2-1 finale non rispecchia l’incredibile divario che si è visto nel secondo tempo a favore della squadra di casa che ha dominato in lungo e in largo i giallorossi. Come sempre si è tornato a parlare dei soliti problemi di mentalità e dei cali di concentrazione della squadra di Spalletti, ma mai come in questo caso bisogna applaudire alla prestazione dell’avversario che da squadra rivelazione ora si candida in maniera prepotente ai quartieri alti della classifica. La Roma si è prontamente riscattata in Europa League con un 4-1 sullo Plzen che non lascia dubbi. Ora il calendario dà ai giallorossi una mano per riscattarsi anche in campionato perché sul suo cammino troverà quel Pescara che non ha mai vinto sul campo. I sette punti di distacco incominciano ad essere un bel fardello da recuperare alla Juventus e di certo uno stop interno col Pescara non sarà ammissibile.
Domenica sera alle 20.45 la Roma dovrà come prima cosa recuperare le energie spese in coppa e poi evitare qualsiasi distrazione per non sottovalutare l’avversario. Spalletti dovrà fare a meno sicuramente di Manolas, ma potrà contare sulla condizione strepitosa di Dzeko che reduce dalla tripletta contro i cechi, si prenota per un’altra prestazione da vero bomber. Sicuro anche il modulo di partenza, un 4-2-3-1 che fino a Bergamo ha dato ottimi risultati, e che a parte Manolas dovrebbe vedere tutti i “titolarissimi” in campo. Pescara che arriva dalla netta e prevista sconfitta con la Juventus. Ora Oddo e i suoi giocatori, si trovano di fronte ad una nuova partita scontata, purtroppo per loro. Grossi problema in difesa attendono gli abruzzesi, visto il gran numeri di infortunati, ultimo Campagnaro. Probabilmente Oddo riproporrà un assetto più coperto come allo Stadium, probabile un 4-3-2-1, per non lasciare troppi spazi a giocatori veloci come Salah e Perotti che farebbero malissimo alla sua retroguardia.
La Juventus si gode la vetta della classifica e il passaggio agli ottavi di finali di Champions con un turno di anticipo, nonostante tutte le critiche che continuano a pioverle addosso sulla poca brillantezza del suo gioco. Allegri con la forza delle suo pragmatismo e delle sue idee tira dritto per il suo cammino non curandosi minimamente delle polemiche. Certo che se uno squadra gioca male ed è prima con sette punti di vantaggio nel proprio campionato, si qualifica con un turno di anticipo in Champions ed ha un numero impressionante di infortunati, quando recupererà i suoi big e incomincerà a giocare cosa sarà in grado di fare? Al di là delle facili battute, i risultati sono la parte preponderante nel calcio e non si può analizzare i primi tre mesi della stagione bianconera senza valutare ciò. Il gioco latita è vero, ma la solidità difensiva e la sicurezza che tutta la squadra ha sopperisce alla mancanza di gioco. In attacco le scelte limitate, ultimo l’infortunio di Higuain probabile assente anche domenica, rallentano la crescita della squadra, e solo la vastità della rosa a disposizione di Allegri consente di sopperire alle molte assenze. Con un solo attaccante in rosa, se si esclude il ragazzino Kean, chissà quante squadre in Europa sarebbero in grado di andare a vincere per 3-1 a casa di un Siviglia, finora imbattuto, senza reti al passivo e che sta diputando una stagione ottima come testimonia il terzo posto in Liga.
Questo per dire della forza morale e caratteriale della Juventus, che va ben oltre il gioco e lo spettacolo, che a dirla tutta non sono proprio il marchio di fabbrica della storia juventina. Ora domenica pomeriggio la Juventus si troverà di fronte una partita non tanto diversa da quella di martedì, infatti affrontare il Genoa a Marassi ha diverse analogie con l’affrontare il Siviglia, sia per il tipo di gioco che Juric attua, pressing e dinamismo su tutto, sia perché giocare nella tana del Genoa ed uscire con i tre punti è un’impresa per tutti, anche per la Juventus tritatutto. Ancora una volta Allegri dovrà fare di necessità virtù perché tra infortunati e giocatori recuperati da poco che non possono sostenere due partite in tre giorni, Marchisio su tutti, dovrà ancora una volta rivoluzionare l’undici titolari. Quasi sicuramente l’allenatore livornese schiererà lo stesso 4-3-3 di martedì con gli stessi interpreti in avanti, Cuadrado Mandzukic Alex Sandro, ma molto probabilmente centrocampo e difesa avranno numerose varianti. Tornerà Chiellini dal primo minuto, mentre Lichtsteiner sostituirà Dani Alves, a centrocampo probabile maglie da titolari per Hernanes e forse anche Sturaro, mentre Pjanic, unica nota veramente dolente della stagione, avrà ancora la possibilità di riscattarsi. Attenzione però ad un recupero lampo di Higuain che scompaginerebbe tutte le previsioni. Il Genoa, un solo punto nelle ultime tre partite, dovrà fare a meno ancora una volta di Pavoletti, di nuovo infortunatosi ne avrà fino alla fine dell’anno, non rivoluzionerà il suo credo tattico, un 3-4-3 ormai consolidato. Mancherà anche Veloso vero play maker della squadra, due assenze pesanti, difficili da rimpiazzare, ma che non minano il carattere combattente delle squadra.
Reduce dal derby pareggiato all’ultimo secondo, il Milan va ad Empoli per mantenere il suo terzo posto e continuare la striscia positiva di risultati. Montella questa sera sembra intenzionato a far rifiatare parecchi titolari oltre all’infortunato Bacca, su tutti Niang e De Sciglio e Romagnoli, che ha recuperato dall’infortunio, ma che non sembra ancora pronto dal primo minuto. Possibilità dal primo minuto anche per Pasalic e soprattutto per Mati Fernandez che potrebbe esordire con la maglia rossonera. Oltre a dare un’altra possibilità alle seconde linee, Montella dovrà testare le capacità delle squadra quando è obbligata a fare la partita ed a creare gioco. Il Milan finora si è fatto quasi esclusivamente apprezzare per la sua fase difensiva e per la capacita di ripartire in velocità, grazie a Suso e Niang, lasciando il pallino del gioco esclisivamente al suo avversario, come si è visto anche nel derby dove l’Inter ha indubbiamente fatto la partita. Questa sera di fronte ad un Empoli alla ricerca di punti, i rossoneri dovranno tenere il pallino del gioco e mantenere la supremazia nel possesso palla per schiacciare l’Empoli alle corde. Vedremo se finalmente Montella, punto anche dal presidente Berlusconi sia sul modulo che sull’effettiva spettacolarità della sua squadra, incomincerà a mostrare quella fase offensiva e quel possesso palla che l’han reso tra gli allenatori più promettenti del panorama italiano. Nell’Empoli occhio agli ex dal dente avvelenato Saponara Maccarone e Gilardino, quest’ultimo però partirà dalla panchina.
L’Atalanta dei miracoli è chiamata alla prova del nove domenica alle 15. Al Dall’Ara la squadra bergamasca si troverà di fronte un Bologna coriaceo che da sempre il meglio di se in casa. Dopo aver battuto corazzate come Napoli e Roma per i giovani ragazzi di Gasperini potrebbe subentrare una certa sorta di appagamento ecco perché la prova di domenica è un vero test per capire fino a che punto si potranno spingere in classifica. Gasperini, che si è parecchio lamentato del fatto di aver dovuto lasciare ben sette dei suoi giocatori allo stage della nazionale, dovrà fare a meno del portiere Berisha, nuova chance dopo mesi per l’ex titolare Sportiello, e perde nuovamente Toloi per squalifica. Importante il rientro di Conti sulla fascia che garantisce qualità e quantità. Confermato il 4-3-1-2 con Kurtic ad agire alle spalle delle punte Petagna e Gomez. Nel Bologna problemi in attacco, dove anche il giovane Sadiq si è fermato. Destro sicuro al centro con Rizzo e Kreicl ai suoi lati. Ma la notizia più attesa dall’ambiente rossoblù è il rientro del portieere Mirante che dopo i problemi cardiaci che lo hanno colpito in estate, ha avuto finalmente l’abilitazione all’attività sportiva e potrà essere nuovamente schierato fra i pali. Attenzione al centro della mediana a Viviani, giovane di belle speranze del calcio italiano, che si è un po’ perso in queste ultime due stagioni, ma che da alcune giornate sembra in grado di ritornare ai fasti di un tempo.
Appaiata all’Atalanta, la Lazio è sicuramente l’altra squadra sorpresa del torneo. La trasferta del Palermo e un appuntamento alla portata dei ragazzi bianco celesti per mantenere la scia della zona Champions. Due sono i principali punti di forza della Lazio di quest’anno: un attacco in gran forma, Immobile su tutti, ed una ritrovata solidità difensiva, nonostante l’assenza di De Vrij. Grande merito quindi a Simone Inzaghi e al suo lavoro. Mancherà Marchetti in porta, ma il suo sostituto Strakosha quando è stato chiamato per sostituirlo ha offerto buone prove quindi la sua assenza non preoccupa più di tanto. Mentre nel pacchetto difensivo grande fiducia a Wallace che sta facendo di nuovo vedere le ottime qualità che lo avevano lanciato sulla ribalta internazionale al suo arrivo al Monaco. Biglia ha ripreso le chiavi del gioco riportando Parolo in quel ruolo di interno che gli dà la possibilità di inserirsi e di far male alle difese avversarie. Il classico tridente Anderson Immobile Keita dovrà finalizzare come sempre ha fatto in questa stagione. Menzione speciale per il brasiliano, sulla cui classe non si è mai dubitato, ma che finalmente sta giocando per la squadra e i compagni come mai dal suo arrivo in Italia. Per il Palermo sarebbe d’obbligo evitare la settima sconfitta consecutiva, ma il compito pare davvero ingrato. De Zerbi sembra essere un allenatore dal buon futuro, ma la rosa a sua disposizione è davvero troppo limitata. Se si esclude Nestorovski il resto della truppa pare veramente inadeguata alla massima serie. La salvezza in questo momento pare un vero e proprio miraggio.
Alle 18 di oggi aprirà le contese il Torino di Mihailovic, che all’Olimpico affronterà un Chievo sempre pericoloso e mai da sottovalutare. Il potenziale offensivo della squadra granata consente un facile pronostico della partita, ma come sappiamo nel nostro campionato niente è scontato. Anche domenica scorsa la partita contro il Crotone doveva essere una quasi formalità per il Toro, ma solo nel finale i ragazzi di Mihailovic son riusciti a sbloccarla, grazie sempre a Belotti, oggi ancora in forse per una sindrome influenzale. La giovane età della della rosa del Torino fa sì che eventuali cali di tensione siano sempre dietro l’angolo con i vecchi marpioni del Chievo pronti ad approfittarne. Quindi attenzione alle sorprese. Tutto confermato il resto dell’undici di partenza con Barreca che torna dopo l’influenza e si riprende la fascia difensiva destra con Iago e Ljajic sui lati pronti ad affiancare Belotti o il suo sostituto, su tutti il redivivo Maxi Lopez. Il Chievo sempre alle prese con la sterilità del suo attacco, ma la squadra per il resto risponde bene e i diciotto punti finora conquistati consentono ai clivensi di disputare quel campionato tranquillo che è sempre l’obbiettivo primario della società.
Il programma domenicale sarà concluso da Cagliari – Udinese e Crotone – Sampdoria entrambe alle 15. La partita che si disputerà in terra sarda vede due squadre separate da un punto e ai limiti della zona salvezza. I sardi attraversano un periodo no, soprattutto nella fase difensiva e cercheranno quei punti che gli consentirebbero un po’ di respiro, mentre i friulani sono in netta risalita grazie alla cura Del Neri e vorranno riscattare la sconfitta dell’ultima giornata con il Napoli. Per il Crotone l’ennesima chance di riaccendere le speranze di una salvezza veramente insperata. Sembra che lo scotto del salto di categoria sia finalmente superato, ma serve altro per salvarsi e anche qui come per il Palermo, la rosa sembra non all’altezza del massimo campionato. Per la Sampdoria la grande occasione di fare tre punti e lanciarsi in zona della classifica più prestigiose.
Come detto il campionato spezzatino comincia a farsi sentire, infatti la giornata si chiuderà lunedì con ben due posticipi fra cui la partita più blasonata della giornata. Inter – Fiorentina infatti sono due squadre dalla storia importante, ma dal blasone attualmente offuscato che cercheranno un riscatto dalle difficoltà del momento attuale. Entrambe sconfitte in Europa League i nerazzurri hanno subito anche l’onta dell’eliminazione con un turno di anticipo, in un girone che a dir poco era alla loro portata. La Fiorentina a si perso più per deconcentrazione che per veri e propri demeriti, ma mantiene il primo posto del girone, ma ora nell’ultima sfida del gruppo si dovrà giocare la qualificazione, mentre un semplice pareggio interno giovedì gli avrebbe già garantito il passaggio del turno. L’Inter dopo il derby riacciuffato all’ultimo respiro, si è squagliata nell’ultima mezz’ora di un partita fin lì dominata, vinceva 0-2, subendo tre gol dall’Hapoel che la hanno irrimediabilmente estromessa dall’Europa League. La cura Pioli quindi è ancora ben lontana dall’avere i suoi effetti. Domenica contro il Milan la squadra nerazzurra ha dimostrato carattere ed orgoglio tenendo il pallino del gioco per tutto l’incontro, ma ha concretizzato ben poco in confronto alla mole di gioco creata. Icardi è apparso staccato dal resto della squadra, con due soli palloni toccati in tutto il match, un vero e proprio corpo estraneo. Più presente sicuramente lo è stato in coppa con un gol e una traversa che ancora trema, ma sicuramene il fulcro del gioco nerazzurro deve essere questo ragazzo dal carattere bizzoso e incostante, ma che se messo in condizioni vede la porta come pochi. Pioli sembra intenzionato a confermare la squadra che ha impattato nel derby, soluzione giusta se si vuole dare un po’ di continuità ad una squadra che ne è totalmente priva da inizio stagione. Unico cambio tra Nagatomo e Ansaldi sulla fascia destra, ancora panchina per Banega, non convincente in Israele, con Joao Mario e Kondogbia a fare la cerniera di centrocampo, spazio a Brozovic nei tre che supporteranno Icardi con sulle fasce Candreva, fin qui il migliore in stagione, e Perisic.
Nella Fiorentina tiene banco la continua polemica fra Sousa e la società. Ormai questo stucchevole giochetto va avanti dall’inizio della stagione. Le continue dichiarazione del tecnico portoghese sulla poca competitività della società non fanno di certo bene alla squadra. Le ultime dichiarazione pre coppa sulla probabile partenza di Bernardeschi per società più ambiziose ed importanti, non hanno di certo rasserenato l’ambiente e le altrettanto piccate risposte del DS Corvino non hanno di certo gettato acqua sul fuoco. Sousa è un allenatore di gran talento, ma spesso vittima delle sue stesse idee. Proprio qui ci eravamo spesi tante volte sul fatto che Bernardeschi non poteva giocare emarginato sulla destra e i fatti ci han dato ragione, il ragazzo spostato a ridosso dell’area avversaria diventa uomo importante e decisivo. Finalmente anche Sousa l’ha capito e i gol del giovane dieci viola sono incominciati ad arrivare numerosi. Il portoghese sembra aver intrapreso la via del 4-2-3-1 con Kalinic unica punta, anche qui ci sentiamo di dire che Babacar, sempre in gol in Europa dovrebbe avere maggiori possibilità anche in campionato, con i tre trequartisti alle sue spalle. Vedremo se anche Ilicic avrà ritrovato la via del gol dopo i primi due gol in stagione della scorsa settimana.
Alle 19 di lunedì Napoli e Sassuolo daranno vita ad una partita fra altre due squadre molto deluse dalla parentesi europea. Il Napoli è alle prese con tre partite in otto giorni: tornerà in campo per l’anticipo di venerdì in campionato, per poi andarsi a giocare tutto a Lisbona contro il Benfica. Quindi Sarri sembra intenzionato a ricorrere massicciamente ad un turn over che la rosa a sua disposizione gli permette. Proprio questo ostracismo versi i nuovi acquisti, e il non mutare mai il 4-3-3 di base, sono i capi d’accusa principali che vengono mossi all’allenatore toscano. Se si esclude Diawara, Sarri ha completamente ignorato i nuovi acquisti. Maksimovic, pagato ben 25 milioni, Il giovane talento croato Rog inseguito da mezza Europa e Giaccherini, vero perno della nazionale di Conte sono tra i più dimenticati, suscitando le ire di De Laurentiis che tanto ha speso in questo mercato. L’assenza di un vero centravanti avrebbe potuto suggerire a Sarri una variazione sul solito 4-3-3, ma il Mister ha tirato dritto ignorando ogni suggerimento ed ogni idea alternativa. Per lunedì si prevede appunto un massiccio turn over, attenti ad un ripensamento dell’ultima ora, ma nessun cambio nel modulo. Vedremo se finalmente Giaccherini e Maksimovic troveranno spazio dall’inizio, mentre Gabbiadini sarà di nuovo la punta centrale.
Per il Sassuolo la stagione iniziata fra entusiasmo e complimenti, sta diventando un vero e proprio calvario. Tra infortuni, ultimo giovedì Biondini che ne avrà per chissà quanto, partite perse a tavolino, risultati sfumati all’ultimo, basti pensare a domenica dove a dieci minuti dalla fine i nero verdi vincevano 2-0 e in dieci minuti sono riusciti a prendere tre gol, ed eliminazione anzi tempo in Europa, la stagione del Sassuolo ha preso una piega negativa e ora si dovrà fare attenzione a non peggiorare ancora di più la situazione. I sei punti di vantaggio sulla terz’ultima di certo non possono far stare tranquilli, ma sono soprattutto i risultati a mancare. Il recupero di Magnanelli a centrocampo per lo meno ha consentito a Di Francesco di ritornare al 4-3-3 che dà punti di riferimento alla squadra, ma i troppi gol concessi dalla difesa, basti pensare ai tre gol subiti a Bilbao giovedì, sono il vero punto dolente della formazione emiliana.

26/11/16 PIERFRANCESCO BONANNO




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