UCL – La Juventus alla prova Porto

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UCL – l martedì tanto atteso dai tifosi juventini è giunto! Oggi per la Juventus è il giorno della verità contro il Porto. Riusciranno lo zebre ha ribaltare il risultato negativo ottenuto in Portogallo (1-2) oppure avremo una nuova debacle come quella di Lione con il conseguente addio anticipato alla Uefa Champions League?
Nella conferenza stampa pre-partita l’allenatore della Juventus è sembrato fiducioso. “Sarà una partita molto tecnica. Credo che affronteremo una squadra molto compatta, aveva fatto vedere all’andata le due linee molto strette: ci sarà poco spazio e tempo per pensare. Ci vorrà molta tecnica, sbagliare poco, cercare di allargarli, con pazienza. Non bisognerà avere la fretta di sfondare centralmente, ma farli girare da una parte all’altra”.
Come stanno i giocatori appena recuperati?
“Benino, oggi si sono allenati tutti tranne De Ligt che ha fatto riscaldamento con noi e poi allenamento a parte. Gli altri non stanno benissimo ma sono a disposizione per domani”.
La partita con il Porto avrà un peso speciale nel giudizio sulla sua stagione?
“Domani sarà importante, decisiva per il passaggio del turno. Come se fosse una finale per noi, ma anche per il Porto. C’è da ribaltare il risultato negativo dell’andata, dovremo farlo mettendo il massimo delle forze. Dovremo essere molto lucidi. Non credo che sarà importante per il giudizio sul mio lavoro, so bene qual è il mio progetto e quello della società. Ma è decisiva per la Champions League”.
Come sta Chiellini?
“Chiellini si è allenato con la squadra, sta abbastanza bene. Solo oggi si è allenato con la squadra, potrebbe essere disponibile per domani”.
Ha un significato particolare questa partita per lei?
“Per me no, per la squadra e per la società sì. Sappiamo la bellezza di giocare questa competizione, se c’è la possibilità di giocare queste partite hai un’energia molto diversa. La Champions ti fa venire voglia di scendere in campo”.
Bernardeschi sta crescendo: su cosa ha lavorato per recuperarlo? Può essere una sorpresa domani?
“Avevo parlato con lui in vacanza al mare e gli avevo prospettato l’idea di giocare terzino sinistro, lo può fare per la corsa e la forza fisica, può sfruttare tutte le sue abilità venendo da dietro e avendo meno compiti di uno contro uno partendo da fermo. Mi ha dato la disponibilità, c’è stato poco tempo ma adesso che anche lui è convinto proseguiremo su questa linea”.
Arthur partirà titolare?
“Non è al top ma avendo anche Danilo fuori è uno dei pochi a disposizione e potrebbe giocare dall’inizio, speriamo possa giocare anche per un po’”.
Come sente Cristiano in questo momento?
“Lo sento bene, queste sono le sue partite e l’ha sempre dimostrato in questi anni. É carico, ha potuto riposare. Avevamo programmato un lavoro dopo lo Spezia, l’ha fatto bene e non vede l’ora di giocarle queste partite”.
Cosa non ha funzionato all’andata?
“L’abbiamo guardata e riguardata, subito prima della partita avevamo programmato di giocare in modo diverso poi vai sotto per un errore tecnico e le carte in campo cambiano. Hanno cambiato modo di giocare anche loro, si sono abbassati e ripartiti. Dovevamo avere più lucidità, meno fretta nel trovare i varchi lasciati. Dagli errori fatti all’andata, proveremo a trovare altre soluzioni”.
Ha in mente altre sorprese per domani?
“Non mi piace fare il mago ogni partita. Se ho giocatori a disposizione, cerco di farli giocare bene nelle loro posizioni. Avremo qualcuno in più a disposizione e sono soddisfatto”.
Quanto pesa l’assenza di Danilo?
“Assenza che pesa, è un giocatore importante. Ma sono mancati anche altri e metteremo la formazione migliore”.
É d’accordo sul fatto che tra Porto e Juve la pressione è tutta sulle vostre spalle?
“Lo sappiamo e non ci tiriamo indietro. Abbiamo tutte le carte in regola per andare avanti. Non sottovalutando la qualità del Porto, ma sapendo che siamo la Juventus ed è nostro diritto di superare il turno”.
Crede che il suo futuro sia legato alla qualificazione?
“Se dovessi pensare a questo, non sarei venuto in conferenza. E’ una partita importante e io penso partita dopo partita. Domani è uno scontro diretto, che vale una qualificazione alla Champions League. Per il futuro deciderà la società, in base ai risultati come sempre”.
Cosa serve per passare il turno?
“Vincere la partita, non fare errori, gestire i 90 minuti al massimo della concentrazione, sapendo di affrontare una squadra forte e abituata a questo tipo di partite. Non possiamo sbagliare neanche un minuto”.
Bernardeschi può partire titolare?
“Sta bene, ha possibilità di giocare dall’inizio come tanti altri. Fortunatamente avremo un altro giorno per allenarci, per pensare, per giocare”.
Quanto è migliorato Morata?
“Migliora sempre, è intelligente e ambizioso, che è importante per un giocatore di calcio. Cerca sempre di trovare soluzioni quando gioca con squadre diverse, gli piace documentarsi sugli avversari ed è un aspetto positivo per un giocatore del suo calibro”.
Il Porto dietro potrebbe giocare a quattro ma anche a cinque. Come state preparando la partita?
“Stiamo studiando tutte e due le possibilità, può giocare col 442 o con difesa a 5, l’ha fatto nelle partite importanti di campionato. Vedremo come saranno in campo”.
Cosa deve fare la Juventus per non rivivere la mancata rimonta con il Benfica del 2014?
“C’ero anch’io, c’era la finale a Torino e volevamo ottenerla. Abbiamo sbagliato tanto soprattutto perché volevamo risolverla subito, troppa fretta nel cercare di lanciare, di sfruttare i giocatori davanti e abbiamo perso di lucidità. Occasione persa, ci tenevamo tutti a farla a Torino”.
Le condizioni di McKennie?
“Sta abbastanza bene, ha sempre questo problemino che si porta dietro da tempo. Lo sa lui, lo sappiamo noi. Va gestito nel migliore dei modi. Può giocare solo un tot e abbiamo provato a gestirlo al meglio”.
Dall’altra parte anche il mister del Porto si attende una grande partiota dei suoi ragazzi.
Il Porto deve difendere il 2-1 conquistato al Draga ma è una squadra in crisi, perché è uscita dalla coppa di Portogallo e in campionato è ormai a dieci punti dallo Sporting Lisbona. Delle ultime dieci partite ne ha vinte appena tre e dunque la Champions è l’unica possibilità rimasta per raddrizzare una stagione che ha preso un a brutta piega.
Conceicao: “Anche per loro è una partita chiave, che rappresenta lo snodo della stagione. La Juve è abituata a gestire un certo tipo di pressioni. Ma noi risponderemo con la nostra organizzazione e con la storia del nostro club. Qui c’è tanta passione, la avverto anche se la gente non può venire allo stadio: ma mi basta andare al supermercato o fare un corsetta lungo il fiume per respirare l’amore che c’è per il Porto. Quando mi fermano per la strada, prima mi chiedono di vincere e solo dopo mi dicono buongiorno”.
“Per me l’Italia è stato un paese importante, ma l’amarcord finisce qui. Potrei ricordare la mia prima partita da voi, proprio a Torino nel 1998, quando con la Lazio vincemmo la Supercoppa battendo proprio la Juve, però non voglio parlare del passato, preferisco concentrarmi sul presente”.
Ancora il tecnico del Porto: “Io cerco di fare il mio lavoro, ho avuto il mio periodo come giocatore, adesso alleno da dieci anni. E quello che ero non ha niente e a che vedere con quello che sono, anche se una parte di esperienza me la sono portata dietro. Dicono che somigli a Mourinho? Io sono io, faccio la mia strada. E l’unica cosa cui penso è vincere e passare il turno”.




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