Lavoro – Sulla situazione del lavoro giovanile giungono in queste ore alcune interessanti dichiarazioni.
“I dati Istat di oggi fotografano uno scenario agghiacciante. Non è retorica. Siamo i primi in Europa per giovani Neet con 2 milioni di ragazzi tra i 15 e i 19 anni non occupati né inseriti in un percorso formativo. Giovani in bilico tra paura e desiderio. Non solo: nonostante un miglioramento degli ultimi anni, il gap tra Italia e Ue è ancora molto alto per abbandono scolastico e percentuale di laureati. Il nostro continua a non essere un Paese per giovani”. È quanto dichiara Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, commentando i dati Istat che riguardano i giovani e il lavoro.
“Il 22,2% dei nostri ragazzi – ha aggiunto Pisani – non studia, non lavora e non è in cerca di occupazione. La media europea non va oltre il 12,5%. In tutti questi casi l’indipendenza non è una scelta. La casa dei genitori diviene così un inevitabile senso unico. Una condizione che la nuova crisi ancora in corso non farà che aggravare. Indicatori ufficiali alla mano ci dicono che un percorso di riscatto possibile c’è ma per crearlo occorre un cambio di atteggiamento verso le nuove generazioni, un’attenzione ai talenti, un investimento nelle loro competenze e un sostegno efficace all’intraprendenza. È necessario che il Governo tenga conto dell’impatto asimmetrico della crisi: le risorse ottenute dal Recovery Fund dovranno essere utilizzate anche per un piano nazionale per i giovani italiani, investendo nella loro formazione, incentivando nuova occupazione anche per le giovani donne che ancora oggi vivono in situazioni di emarginazione sociale soprattutto al Sud”.
“Non chiediamo scelte giovanilistiche o di assolvere a un obbligo morale nei confronti di una generazione. La scommessa che insieme siamo chiamati a vincere è quella di costruire le basi per lo sviluppo del nostro Paese che non può non passare dalle prospettive di chi dovrà governarlo e abitarlo”, ha concluso Pisani