DON CENTOFANTI – VANGELO DI LUNEDI 15 APRILE E COMMENTO

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VANGELO – Gv 6,22-29 Lunedì 15 aprile 2024, III settimana di Pasqua

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
***
Alla folla che è stupita di vedere Gesù da un’altra parte del lago senza che abbia preso la barca Gesù non spiega che ha camminato sulle acque ma va al fondo della questione. Loro lo cercano perché ha moltiplicato i pani ma la via  non è attaccarsi riduttivamente a questo ma riconoscere anche in ciò un segno della venuta del Figlio dell’uomo, sul quale il Padre ha messo il suo sigillo. Lui darà loro il cibo che dura per la vita eterna. È tutto un graduale e personalizzato condurre le persone dallo sguardo terreno a quello spirituale. La folla chiede cosa deve fare per compiere le opere di Dio e ancora una volta Gesù la orienta verso la fede: il cammino è passare dal “fare cose” al lasciare compiere in sé stessi l’opera di Dio. Questa è l’opera di Dio, prima e più che degli uomini, che si creda in colui che egli ha mandato.



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