Putin e la Russia celebrano il “giorno della Vittoria”

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Putin – Il 75esimo giorno di guerra in Ucraina coincide con l’appuntamento con la grande parata militare annunciata da Mosca per festeggiare l’anniversario della vittoria russa nella Seconda Guerra mondiale. Il presidente ucraino Zelensky rivendica che anche gli ucraini hanno sconfitto il nazismo e per questo “non permetteremo a nessuno di appropriarsi di quella vittoria”. Il 9 maggio si celebra però anche il Giorno dell’Europa, istituito per ricordare la dichiarazione fondativa redatta da Robert Schuman nel 1950.

È arrivato nella Piazza Rossa poco dopo le 11:00 (le 9:00 in Italia). Vladimir Putin, appena preso posto nel palchetto delle autorità, ben sapeva di avere i riflettori di tutto il mondo puntati su di sé. Per giorni si è parlato di un possibile annuncio altisonante dai microfoni della Piazza Rossa. Tanto è vero che anche i media occidentali questa volta hanno dovuto (e voluto) trasmettere le fasi salienti della cerimonia del giorno della Vittoria. Circostanza raramente verificatasi negli altri anni.

«State combattendo per la sicurezza della Russia» ha detto. «Mi rivolgo alle nostre forze armate e alle milizie del Donbass: voi combattete per la sicurezza patria e per il futuro», affinché «non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti». «L’orrore di una guerra globale non si deve ripetere» ha aggiunto.

«L’Occidente preparava l’invasione dei nostri territori» ha dichiarato per motivare l’invasione dell’Ucraina e inquadrarla come «preventiva». Poi Putin ha spiegato meglio «è stata una misura necessaria e assolutamente giusta, la decisione di un Paese sovrano autonomo e forte». «La Russia ha chiesto di avere un dialogo sicuro con l’Occidente. I paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci e questo significa che avevano piani diversi» ha proseguito. Poi, però: «Sappiamo che ai veterani americani che volevano partecipare alla parata a Mosca è stato effettivamente vietato di farlo. Ma voglio che sappiano che siamo orgogliosi delle vostre imprese, del vostro contributo alla vittoria comune. Onoriamo tutti i soldati degli eserciti alleati». Lo Zar ha augurato pronta guarigione ai soldati feriti e ha detto di aver firmato un ordine esecutivo per dare un «sostegno» ai «figli dei compagni caduti». Non era mai successo in altre occasioni che la Festa della Vittoria avesse questa eco internazionale e questa attenzione si deve proprio all’attenzione che tutto il mondo ripone nelle parole di Putin.

Gli Usa – ha infatti proseguito il leader del Cremlino – parlano di esclusività dalla caduta dell’Unione Sovietica. Così facendo umiliano non solo tutto il mondo, ma anche i loro Paesi satelliti. Noi però abbiamo un carattere diverso”.

Non sono mancati i riferimenti all’attuale dirigenza ucraina, definita come “erede di Bandera”, ossia il nazionalista ucraino le cui milizie ai tempi della seconda guerra mondiale hanno collaborato con i tedeschi. “Volevano usare i terroristi – ha proseguito il presidente russo – contro di noi e contro la nostra sicurezza”.

Infine Putin ha parlato del sacrificio “per la nostra gente del Donbass” da parte dei soldati russi oggi impegnati nell’operazione militare in Ucraina (ancora una volta non definita guerra). “La morte di ogni soldato e ufficiale è una perdita irreparabile – ha dichiarato il leader del Cremlino – e il governo russo farà di tutto per aiutare le loro famiglie”.

Dopo il discorso Putin ha assistito alla parata e successivamente si è recato presso il monumento del milite ignoto. Per tutto il resto della giornata a Mosca e in altre città russe proseguiranno le manifestazioni in ricordo dei caduti della seconda guerra mondiale, la “grande guerra patriottica” russa.




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