Cinema – Film – Bigfoot Junior e la sua epica avventura

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E’ uscito da poche ore nelle sale cinematografiche ma è già un successo “Bigfoot Junior”.
Il tredicenne Adam parte per un’epica avventura per svelare il mistero che si cela dietro la scomparsa di suo padre. Scoprirà ben presto che suo papà è nientemeno che il leggendario Bigfoot, rimasto nascosto per anni nella foresta per proteggere se stesso e la sua famiglia dalla HairCo., una potente compagnia farmaceutica che vuole utilizzare il suo speciale DNA per condurre esperimenti scientifici. Padre e figlio iniziano a recuperare il tempo perduto e Adam scopre di possedere gli stessi incredibili superpoteri di Papà! Quello che non sa, è di avere lasciato delle tracce e che la malvagia HairCo. si è ormai messa sulle orme di Bigfoot! Adam grazie all’aiuto dei suoi amici della foresta imparerà a superare i suoi limiti e a trasformarli in punti di forza.
La leggendaria figura di Bigfoot diventa un simpaticissimo film di animazione ricco di avventure e colpi di scena che vi farà divertire.
Ma chi è il personaggio in questione? Andiamo a conoscerlo…
Bigfoot è una creatura alta e pelosa, simile a un incrocio tra un uomo e un primate. Vive isolato tra le montagne boscose dell’America Settentrionale. I Nativi americani, che ne conoscono l’esistenza ben prima di noi, lo chiamano “Sasquatch”.
Per loro, il Bigfoot non è un mostro, ma il guardiano della foresta.
Bigfoot è piuttosto selvaggio e nessuno è mai riuscito ad avvicinarlo, per questo è così difficile da descrivere con precisione. Sappiamo però che è molto alto (tra i 2 e i 3 metri… il doppio di un bambino!) e grosso come un gorilla il quale misura solo 1,70 m di altezza.
Ha una forza strepitosa che gli permette di scagliare massi o alberi con facilità e un’agilità stupefacente: nella foresta può saltare da una roccia all’altra e arrampicarsi sugli alberi più alti come una scimmietta.
Il suo nome si deve probabilmente alle enormi impronte trovate in California (si dice che i suoi piedi siano lunghi più di 60 cm e larghi 20 cm!), che rappresentano le prime prove della sua esistenza.

Tuttavia esistono anche altre spiegazioni. Alcuni sostengono che il nome provenga da un orso Grizzly straordinariamente grande e forte vissuto all’inizio del XX secolo che veniva anche chiamato “big foot”, grande piede. Esiste solo un Bigfoot in Nord America, ma si possono trovare creature simili in quasi tutti i Paesi del mondo. La più famosa è lo Yeti, che vive sull’Himalaya: assomiglia al Bigfoot, ma è più piccolo e col pelo bianco. Esiste anche lo Yeren
in Cina, lo Yowie in Australia, l’Almas in Asia centrale. Non sappiamo se facciano parte della stessa specie o meno, ma sembra che queste creature siano esistite in ogni parte del mondo fin dalla notte dei tempi. Come per lo Yeti, non esiste una prova scientifica della sua esistenza; Bigfoot è più probabilmente una leggenda. Tuttavia molte persone nel corso dei secoli hanno affermato di aver visto questa creatura e nel 1967 due uomini sono riusciti a filmarla. Evento che ha scatenato un’ondata di curiosi alla sua ricerca. Dopo questo primo avvistamento, molti sono tornati con foto o filmati di quello che credevano essere Bigfoot, ma la maggior parte delle volte si è rivelato essere un orso particolarmente grande… o un uomo travestito da scimmia.
Molte persone lo stanno ancora cercando: sanno bene che la loro missione ha poche possibilità di successo, ma ciò che conta è credere in qualcosa di magico. Dopotutto, l’essere imprendibile potrebbe rivelarsi un’altra delle sue abilità sconosciute… meglio così! Altrimenti, chi farebbe da guardiano alla foresta?

Jeremie Dewguson regista:“Quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura di Bob Barlen e Cal Brunker, sono stato subito catturato da quel mondo, dai personaggi e dall’eterogeneità delle ambientazioni. Un film di formazione che parla di famiglia e peli… una storia fatta apposta per noi! Quella sensazione venne confermata non appena tutto il nostro talentuoso team di artisti e tecnici venne approvato. L’avventura era cominciata! Fu l’inizio di due anni e mezzo di lavoro che videro, ovviamente, sfide e tensioni inevitabili, ma con un team sempre ottimista, che è quello che conta davvero. Mentre facevamo gli ultimi adattamenti con Ben e gli sceneggiatori per rendere il film fattibile senza che perdesse la sua anima, abbiamo iniziato la pre-produzione (cioè progettazione e storyboard). Nuovi talenti si sono uniti a noi per rafforzare il team. Sylvie Lacroix ci ha aiutato con la direzione artistica e il suo ruolo nello sviluppo visivo del film è diventato sempre più importante: la sua prospettiva fresca e la sua professionalità si sono aggiunte alla nostra estetica molto riconoscibile. Olsen, con il suo stile incisivo, ha disegnato tutti i personaggi (quel ragazzo è proprio nato con una matita in mano!). Con il team che si occupava degli storyboard, lanciavamo delle idee. Sarebbe impossibile citare tutti, ma ognuno di noi ha messo del suo nella parte “2D” del lavoro. Era arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e tutto lo studio ha intensificato il lavoro per portare le idee sullo schermo. Abbiamo attinto a tutta l’esperienza e competenza di nWave. Più si avanzava e più il film migliorava. Trasformare i disegni in 3D è sempre una fase delicata: non è detto che una bella inquadratura o un effetto spettacolare su carta funzionino anche in 3D (soprattutto riguardo al rilievo, che è molto importante per noi). Alla fine il risultato era sempre all’altezza delle aspettative. Ricordo la prima scena animata: vedere Adam prendere vita, parlare, fare le smorfie, sviluppare la sua personalità… e i suoi fantastici capelli… è stato incredibile! Il nostro personaggio era bello e accattivante: tombola! Per non parlare delle ambientazioni con texture ed effetti incredibili… l’universo di Bigfoot diventava sempre più reale.”
Cal Brunker e Bob Barlen sono gli sceneggiatori del film: “II lavoro su BIGFOOT JUNIOR è iniziato alla fine del 2012, mentre stavamo ultimando il nostro primo film d’animazione. Portare a termine un film d’animazione è una maratona. Alla fine eravamo esausti e con un disperato bisogno di una pausa. L’ultima cosa a cui volevamo pensare era fare un altro film. Generalmente, quando finisci una maratona, non ne inizi subito un’altra. Era il nostro primo giorno di vacanza e uscimmo a pranzo; volevamo parlare di tutto tranne che di film. Ma non funzionò. Il cibo non era ancora arrivato che uno di noi chiese: “E se Bigfoot avesse un figlio?” Alla faccia della vacanza! Neanche il tempo di finire il pranzo e i nostri cervelli stavano già viaggiando velocissimi e non vedevamo l’ora di iniziare a scrivere una nuova sceneggiatura. È incredibile quanta energia si può trarre da una nuova idea creativa. Durante le settimane successive abbiamo parlato del personaggio di Adam e ci siamo innamorati del momento in cui si taglia i capelli, che ricrescono magicamente tali e quali la mattina dopo. Abbiamo riso di Trapper, il procione presuntuoso, che ha preso il nome da un peluche che aveva Bob da piccolo. Ma la storia è davvero decollata quando abbiamo immaginato la HairCo., una potente casa farmaceutica che dà la caccia a Bigfoot: oltre al divertimento, alla commedia e all’azione, c’era una storia importante da raccontare. All’inizio del film Adam odia una parte di sé, mentre alla fine non la cambierebbe per niente al mondo. Grazie ai suoi poteri unici, può vedere il mondo in modo diverso e salvare le persone che ama. Non passa giorno che non siamo grati di fare film. È il lavoro più bello del mondo. Forse è per questo che la nostra vacanza non è durata a lungo. Speriamo che questa storia vi piaccia tanto quanto è piaciuto a noi scriverla”.




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