DON CENTOFANTI – VANGELO DI MARTEDI 7 MAGGIO E COMMENTO

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VANGELO – Gv 16,5-11 Martedì 7 maggio 2024, VI settimana di Pasqua

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
***
Senza la grazia l’uomo addirittura non vuole vedere e sapere tante cose. Quando la grazia viene sempre orienta a domandare a Gesù, al padre spirituale per aprire il cuore alla fede, alla speranza, nel suo sempre nuovo venire. In cosa consiste, cosa porta, come staremo? Gesù ci porta gradualmente in tale direzione e qui rivela alcuni doni che si ricevono nel percorso: lo Spirito più si manifesta più persuade delicatamente e profondamente a fidarsi di Dio e dunque mostra che rifiutare tale grazia quando la si è ricevuta è una chiusura consapevole del cuore, un peccato; lo Spirito mostra la via giusta (ecco il senso del termine giustizia come lo intende Gesù) e vera di Gesù, quella di tornare, risorto, nel seno del Padre ricevendo anche come uomo la pienezza della divinità e così potendo inviare la pienezza del suo Spirito anche a noi; lo Spirito dunque mette sulla via del vero discernimento (= giudizio) tra il bene e il male.



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